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martedì 4 giugno 2013

Missione speciale...Bambini al ristorante.





Ogni volta che ricevo un invito a cena o peggio ancora a pranzo fuori devo sedermi.
Mi hanno appena dato una notizia sconvolgente.
Mi siedo respiro e penso, ok cosa inventerò questa volta per non andare?
Cavolo è solo tra due giorni, un imprevisto è poco probabile, i migliori inviti sono quelli ricevuti per tempo così uno dice si entusiasta e poi ha circa 20 giorni per studiare un piano...la bimba con il raffreddore, forse uno dei tre ha una recita a scuola o un compleanno insomma qualcosa esce sempre fuori in ultimo.
Ma perché tutto questo? Penserete sono esagerata ma portare tre bambini come i miei al ristorante è come per un agorafobico uscire di casa.PANICO. Ma tanto tempo fa non era così...

C' era una volta 7 anni fa e 2 bambini in meno fa e direi anche 15 kg in meno fa e molto altro fa, una mamma eccellente, impeccabile, che non faceva mancare nulla al suo grazioso F.U. (Figlio Unico).
All' aeroporto il piccolo Lord non temeva rivali, in quanto sedeva graziosamente sul suo sedile con i vari kit di matite, disegni , dvd, libri e musica che la sua dolce mammina gli aveva preparato nel piccolo trolley blu.
Il pranzo nel thermos servito alla giusta temperatura, il cucchiaino, il tovagliolo e il piccolo Lord affrontava un viaggio aereo di 3 ore seduto e dico seduto
Lo stesso piccolo al ristorante era esemplare sempre grazie ai kit di sopravvivenza (sempre lo stesso), ma le cose hanno preso una piega leggermente diversa alla nascita del secondo. Le uscite diradate e tutto moltiplicato per due. 2 cambi completi, 2 bavaglini, 2 acque, 2 kit di sopravvivenza...insomma ogni volta mi sembrava di partire per l' estero, e così andava sempre peggiorando visto che poi avevo 4 piedi da controllare che sfuggivano continuamente al mio sguardo.
Ma quello non era che zucchero in confronto, non credevo che la vita mi avrebbe messa così a dura prova , a me la regina della sedia, quella che non si schioda dal tavolo se non dopo il dessert, per non parlare del mio partner preferito, il cibo,doverlo lasciare così solo abbandonato senza compagnia, e no questo no io non me lo aspettavo proprio.
Con l' arrivo della terza le cose sono degenerate. Quando entro in un ristorante mi sento come un agente in missione segreta. Comincio dall' osservare dettagliatamente l' intero edificio fuori e dentro, guardo ogni minimo dettaglio e ne focalizzo i punti riferendoli sottovoce e con lo sguardo impassibile al mio compagno di missione, mio marito.
"Psss....psss...oggetto appuntito in cristallo sulla destra, a sinistra altezza 80 cm tavolo di vetro con spigoli pungenti, davanti fila di vasi in ceramica con fiori di swarowski..."
E poi lui, l' unico che può capirmi, l' unico che veramente può sapere quanta disperazione c' è nei miei occhi.
Il cameriere.
Sa bene che quel cartello "Io non posso entrare" in realtà vorrebbe scriverlo anche per i bambini.
Sa bene che dovrà fare slalom e sferzate per evitare il peggio.
Lo guardo mi guarda e ci capiamo.
"Farò del mio meglio, lo giuro."annuisco.

E così ha inizio il pranzo. Il lungo pranzo italiano. Ovviamento sono l' unica della lunga tavolata con figli, e se guardo bene anche l' unica del ristorante. Ma con una media di 1.2 bambino per famiglia, me lo aspettavo.
Bene, sarò il clown della giornata. Che si dia inizio alle danze.
Comincio cercando di disporre i miei figli come su una scacchiera. Tu alfiere vai in a4 e tu soldato semplice il B2 e tu regina...no tu stai in braccio a mamma..quindi li dispongo ben distanti tra loro e sembra andare tutto liscio, ok, guardo l' orologio, bene è già passata mezz'ora. Dai sembra quasi divertente, quando inizio a sciogliermi un pò  e comincio a scambiare due parole con il vicino ecco che loro se ne accorgono e cominciano a muoversi dalle sedie, poi scendono dalla sedia, e poiiniziano le danze:
-sotto il tavolo
-dietro il tavolo
-tra i tavoli
-in bagno
-sotto il tavolo etc
Allora decido che può bastare adesso mi sentono e convinta di me stessa vado in bagno e li fulmino con uno sguardo...niente mi scoppiano in una fragorosa risata, che vuoi giocare a guardia e ladri mamma? allora decido che la veste di tenente forse non serve a niente e così decido di trasformarmi nella loro gentilissima compagna di giochi pur di farmi ascoltare. Niente. Basta ne ho veramente fin sopra ai capelli, comincio a sudare, ormai manchiamo al tavolo da un pezzo e siamo in bagno da 1 ora. Diamine non possiamo passare la giornata in bagno!
Allora li riporto forzatamente tutti e tre al tavolo.Non devono vedermi scomposta, gli altri commensali.
So già cosa pensano:
"Che cazzo li hai fatti a fare 3 figli se non sai neanche gestirli", invece no devo riuscirci, l' ho promesso anche al cameriere devo farlo, almeno per lui.
Ci riesco riesco a farli sedere, comincio a distrarli con racconti e storie assurde e finalmente sembrano calmarsi, mi rilasso. Mando giù un boccone di primo uno di secondo l' insalata e il vino...squilla il telefono, rispondo 20 secondi di chiamata, mi volto e ...
L' alfiere e il soldato semplice sono scomparsi. Cavolo dove sono?
Li cerchiamo io e l' ufficiale maggiore.
In bagno: negativo
nel ripostiglio: negativo
giardino: negativo
Allora in un attimo capisco tutto, so già. Io lo so.
Mi giro, guardo tra i camerieri ancora più giù tra i bicchieri di cristallo attraverso l' oblò. Si quell' oblò.
Scacco matto. Mi hanno fregata. Sono in cucina. Questa volta non la passano liscia.
Vado in guerra.
"Tu N1 mettiti la giubba ed esci fuori vai , prendi quel pallone e gioca con quel bambino laggiù".
"Ma mamma fa freddo, non lo conosco!!!"
"Vai. Ti ordino VAAAI!"
"Tu N2 vieni con me. Tieni 3 pezzi di torta. Mangia e zitto"
"Si mamma, buona la torta gnam"
"Tu piccola stai in braccio alla nonna. Tie"
Cameriere me lo devi. Incartami due chitarrine da portar via!!



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